Disfunzione erettile (DE)
Un tempo chiamata IMPOTENZA… la DE è un sintomo non una malattia.
Nella vita, ad ogni uomo può essere capitato di non raggiungere una erezione valida durante un rapporto in alcune occasioni; si parla di deficit se la problematica persiste ad ogni rapporto o quasi.
In Italia si stima che 2-3.000.000 di uomini soffrano di DE; poco frequente al di sotto dei 40 anni, aumenta con l’aumentare dell’età. Il 65% dei 70enni e oltre soffre di DE.
La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità a raggiungere e/o a mantenere una erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente.
La DE frequentemente è classificata come:
- organica, dovuta a lesioni/alterazioni vascolari, neurologiche, ormonali, farmacologiche (Iatrogene), cattive abitudini e stili di vita (60-80%), secondarie a priapismo o a IPP- induratio penis plastica o chirurgia pelvica demolitiva
- psicogena, dovuta a un blocco centrale ossia delle aree cerebrali che governano diciamo così..i sentimenti (soprattutto nei più giovani)(20-30%)
- mista organica+psicogena (10%)
FATTORI DI RISCHIO E DE
- OBESITA’
- SEDENTARIETA’
- FUMO
- IPERCOLESTEROLEMIA
- SINDROME METABOLICA (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia)
- ALCOOL
- FUMO
CENNI DI ANATOMIA
Il corpo del pene è composto da due corpi cilindrici, chiamati corpi cavernosi, e da un corpo spongiososo centrale dove passa il canale uretrale. Una spessa guaina fibrosa, o tunica albuginea, ricopre i corpi cavernosi. Questi corpi cavernosi sono un insieme di laghi venosi (sinusoidi) che a seconda di come vengono sollecitati consentono l’ingresso o l’uscita di sangue determinando così la flaccidità o la rigidità del pene. I meccanismi sono dominati dai due nostri principali sistemi nervosi il SIMPATICO (flaccidità – mediatore NorAdrenalina) e il PARASIMPATICO (erezione- mediatori: Acetilcolina/ossido nitrico). Immagine:AssoCareNews.it


Complessità dell’erezione maschile: potete ben capire che più un sistema è complesso più possono essere maggiori i punti di debolezza.
L’ANDROLOGO E/O UROLOGO SONO GLI SPECIALISTI CHE POSSONO RISOLVERE IL PROBLEMA
LA VISITA SPECIALISTICA
La prima visita richiede tempo e tranquillità; il paziente deve instaurare un rapporto di fiducia e di empatia col medico. Non è mai semplice mettere a nudo le proprie debolezze e difficoltà soprattutto in un campo così intimo. La raccolta dei dati clinici (anamnesi), delle abitudini alimentari, uso di farmaci, interventi pregressi, patologie croniche sottostanti etc. Se il DE è insorto rapidamente o lentamente… Se esistono problemi di coppia, se esistono o meno erezioni spontanee notturne o al risveglio… le abitudini sessuali..la vita di coppia… Esiste anche un TEST chiamato IISF-5, una versione ridotta di un test con molte più domande, che viene somministrato al paziente per capire se la sua disfunzione è lieve, moderata o severa.

Importante per il medico conoscere i dosaggi di ormoni come il testosterone o la prolattina che se alterati possono incidere molto sulla funzione sessuale maschile.
E’ sempre importante riuscire ad escludere la possibilità che il paziente soffra di diabete mellito non sospettato. Il dosaggio del PSA o l’assetto del colesterolo/trigliceridi è auspicabile in pazienti maggiori di 50 anni. Una volta raccolta la storia clinica, alla luce degli esami del sangue e dell’esame obiettivo si può inquadrare il problema e verificare se saranno necessari degli esami strumentali specifici come: registrazioni di tumescenze penili notturne, eco-colordoppler penieno dinamico previa iniezione di un farmaco che crea una erezione indotta (in genere prostaglandine-Caverject°) a livello del corpo cavernoso fino ad arrivare ad indagini più invasive di tipo vascolare come la arteriografia peniena o la cavernosografia. Spesso affidarsi anche ad una consulenza psicologica e/o sessuologica è molto importante.
LA TERAPIA
Una volta scoperta la causa del deficit erettile si potrà consigliare, oltre a migliorare lo stile di vita se necessario, una terapia farmacologica con farmaci che migliorano ed inducono l’erezione secondo schemi e dosaggi rigorosamente proposti dallo specialistica e per intenderci parliamo della categoria degli inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5 noti al pubblico come: Viagra°(sildenafil), Cialis°(tadalafil), Spedra°(avanafil), Levitra°(vardenafil) e tanti altri. A volte invece sono necessari farmaci più diretti che si iniettano a livello del corpo cavernoso (FIC: farmacoprotesi intracavernosa) come le prostaglandine o la più vecchia papaverina; la prostaglandina E1 nota come alprostadil può anche essere inserita direttamente dentro l’uretra peniena senza necessità di puntura intracavernosa. Fino ad arrivare alla necessità di interventi chirurgici/radiologici che vanno a correggere dei deficit vascolari (fughe venose) oppure ad impianti di protesi peniene malleabili o tricomponenti idrauliche o uso del vacuum device pump (dispositivo che crea il sottovuoto richiamando sangue al pene) soprattutto nel periodo post-chirurgico dalla prostatectomia radicale.
Es. Protesi peniena idraulica tricomponente

CONCLUSIONI
Gli uomini con disfunzione erettile dovrebbero essere stimolati a superare la propria riluttanza ed a cercare aiuto. La disfunzione erettile è più frequente negli uomini dalla quarta-quinta decade di età con fattori di rischio come malattie croniche, traumi e interventi chirurgici nella regione pelvica, abuso di alcolici, fumo di sigarette, aterosclerosi sistemica e diabete.
La valutazione clinica specialistica resta l’unico approccio consigliato per risolvere il problema e trovare la giusta causa. Le automedicazioni, in questo contesto vanno assolutamente scoraggiate anche per rischi non trascurabili come il priapismo (erezione prolungata che può determinare anche danni permanenti sulla erezione).
Abbiamo visto che esistono varie possibilità di trattamento per il deficit erettile. A ciascuna di queste opzioni terapeutiche corrisponde un profilo diverso di efficacia, tollerabilità e soddisfazione da parte del paziente.
